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Automobilismo d'Epoca Book of the Month – June 2016 (Italian)
"Book of the Month" review in the June 2016 issue of Vintage Cars:
CARRERA 2.7: RIVALUTARE LE "BUMPER"
Nel mondo delle Porsche 911, la parola "bumper" è associata all versioni meno desiderabili in assoluto della mitica berlinetta di Stoccarda. Forse per quella versione base i cui 150 CV, a fronte di 2,7 litri di cubatura, Sembrano una contraddizione in termini con la storia della Casa di Stoccarda. Sta di fatto che dei modelli con i "paraurtoni" necessari a rispettare l'omologazione USA, pochi parlano. E infatti la letteratura al riguardo è scarsa. Ora però c'è chi si è preso la briga di scriverne, con un libro dedicato al-mo dello più prestigioso tra i "bumper, e più che oltre desiderabile più potent: la Carrera del 2.7 1974-1976 Che sarebbe poi l '. evoluzione della mitica 2.7 RS. La prima 911. questa, con il motore MA, cioè a iniezione meccanica di carburante. Una macchina da 210 CV, potent e Aggressiva. che, per stessa ammissione dell'autore, è servita per esplorare lo sviluppo dell 'intera serie -Bumper "(nel codice Porsche le Serie G. H e I) e restituirle dignità collocandola nel solco del momento storico in cui nacque: quello della crisi Petrolifera e dell'austerity. Ecco quindi che sotto questa lente i modelli "sfiatati" (Carrera a parte) assumo-no il ruolo di Spartiacque nella storia della Casa, divenendo quelli che hanno permesso alla Porsche 911 di continuare la sua storia. Come dire che, se a non Zuffenhausen avessero avuto il coraggio di mettere sul mercato questa serie, forse la 911 non sarebbe arrivata fino a noi. Emblematica (e bellissima) in questo contesto è la lettera di fine anno che Huschke von Hanstein, all'epoca direttore comunicazione della Casa, scrive a un possessore di 911 in quel periodo. Lettera nella quale è evident lo sconcerto per il fatto che si sia obbligati a viaggiare a 80 km / h per Risparmiare carburante (i limiti di velocità sono una misura frustrante per i piloti Provetti "), ma anche si conclude con la speranza che" come tutte le cose hanno fine, anche questa austerity finirà, e ci auguriamo molto presto. "Una lettera che mostra, al lettore, quanto in profondità si sia nella ricerca per la andati stesura di quest'opera, divisa in Capitoli che l'sviscerano argomento in tutte le sue sfaccettature: mec-canica, telaio, carrozzeria, interni, modelli speciali, corse, accessori (numerose pagine sono dedicate, per esempio, ai crick, agli attrezzi di bordo e ai ricambi in dotazione per il pronto intervento) e. con una parte che iconografica definire ricchissima e suggestiva è ancora poco. Un libro da intenditori.
Ruoteclassiche Review – June 2016 (Italian)
La 911 del dopo "RS" L'opera omnia sulla 2.7 del '74. Da veri cultori
La Bibbia della Porsche 911 Carrera 2.7 MFI (la sigla che identifica i motori a iniezione meccanica) è scritta in inglese. ma non importa. È talmente ricca di notizie, immagini, foto esclusive e descrizioni dettagliate di ogni modello che la lingua è un particolare trascurabile. Con "Carrera 2.7" Ryan Snodgrass ha realizzato per l'americana Parabolica Press un libro davvero unico, facendo dell'accuratezza una dote imprescindibile. Che si percepisce in ogni pagina. partendo da un'introduzione che racconta come d modello 1975 della 911 meriti la medesima attenzione dell'iconica 2.7 RS dell'anno precedente, tesi supportata da spiegazioni sulla tecnica e la struttura della più moderna 2.7. I tre anni della sua stona – compresa tra il 1974 e il 1976 – sono raccontati in 406 pagine suddivise in 9 capitoli; le appendici sono dedicate alle omologazioni sportive. agli equipaggiamenti disponibili. alle modifiche intervenute durante la produzione e alle specifiche tecniche. Se i primi affrontano argomenti tecnici (dal motore all'iniezione. dalla trasmissione alle sospensioni, a freni e ruote), sono divertenti e interessanti i capitoli dedicati alle carrozzerie, con le ricche e spettacolari "cartelle colori" delle tinte disponibili nei vari anni, e agli interni, con la rassegna più completa dei tessuti tartan con cui allestire la seduta dei sedili.